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Strategia di Sviluppo Sostenibile

Obiettivo n.11: rendere gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili

La nuova realtà disegnata dalla diffusione del Covid-19, fa riemergere l’attenzione su uno dei più importanti obiettivi previsti dalla Strategia di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

La resilienza delle comunità ovvero la capacità dei cittadini di reagire alle avversità, è uno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere in modo prioritario. Tale capacità dipende dalle condizioni sociali economiche e ambientali, degli aggregati urbani in cui le persone vivono e dalle infrastrutture disponibili sul territorio.

Una stima della resilienza delle comunità può essere effettuata come sintesi di alcuni indicatori che evidenziano le caratteristiche del territorio provinciale. Al fine di comporre un quadro relativamente ampio della capacità di resilienza si può elaborare un indicatore provinciale e regionale come sintesi di alcuni indicatori elementari che possano quantificare le condizioni strutturali di vita dei cittadini nel territorio.

L’anno di riferimento degli indicatori elementari varia in base alla disponibilità attuale degli stessi su base provinciale. Tra gli indicatori elementari utili alla composizione dell’indicatore sintetico, seguendo le linee guida della strategia di sviluppo sostenibile dell’Onu, sono stati qui considerati i seguenti:

  • adeguata disponibilità dei posti letto negli ospedali della provincia, misurata dalla quota di cittadini che sono costretti ad emigrare in un’altra regione o provincia per poter ricevere l’assistenza ospedaliera necessaria;
  • quota di microcriminalità diffusa;
  • disponibilità di un’adeguata rete di trasporto pubblico;
  • qualità dell’aria misurata dal livello di PM10 e dal biossido di azoto;
  • disponibilità di verde urbano;
  • quota di impermeabilizzazione del suolo;
  • quota di popolazione esposta a rischio alluvioni e a rischio frane.

Gli indicatori di sintesi della resilienza delle comunità regionali e provinciali sono rappresentati dalla media degli indicatori elementari e, sono riportati in ordine decrescente di resilienza.

In base a tale graduatoria le regioni con la maggiore capacità di adattamento sono la Basilicata e il Trentino Alto Adige seguite da Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Umbria.

Al contrario le regioni più vulnerabili ed esposte a fattori di rischio sono l’Emilia Romagna, la Campania e la Liguria.

Capacità di adattamento delle regioni

Pos. Regione Indicatore Sintetico
1 Basilicata 304
2 Trentino-Alto Adige/Südtirol 191
3 Friuli-Venezia Giulia 149
4 Sardegna 147
5 Umbria 141
6 Sicilia 121
7 Valle d’Aosta/Valleé d’Aoste 116
7 Puglia 116
7 Marche 116
8 Calabria 113
9 Abruzzo 108
10 Lazio 101
11 Molise 100
12 Piemonte 99
12 Veneto 98
13 Lombardia 95
14 Toscana 91
15 Liguria 33
16 Campania 28
17 Emilia-Romagna 21
  Italia 100

 

Fonte: Elaborazioni Deopen su dati Istat

Il Report completo

Lo studio elaborato da Deopen con i dati regionali e provinciali
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